COME LEGGERE IL BOLLETTINO DI ALLERTA METEO

Esempio di Bollettino Allerta Meteo
Il Bollettino di Allerta Meteo viene redatto giornalmente dal Dipartimento di Protezione Civile Regionale e sintetizzano con l’uso di un colore, le situazioni potenzialmente dannose per persone o cose.
E’ un unico documento che racchiude le informazioni sui livelli di allerta dichiarati per tutti i rischi presi in considerazione (rischio idrogeologico, idraulico e da fenomeni meteorologici avversi e rischio valanghe).
Vengono inoltre introdotti i codici colore e quindi i livelli di allerta anche per i fenomeni meteorologici avversi.
Per quanto riguarda il rischio mareggiate, l’allertamento viene circoscritto ai soli comuni del litorale.
Ad ogni colore corrisponde un diverso scenario di rischio.
La Protezione Civile e le Pubbliche Amministrazioni sono obbligate ad effettuare delle procedure prestabilite al fine di contenere possibili emergenze a protezione della popolazione.
ZONE DI ALLERTA
La Regione Marche è stata suddivisa in zone.
Le zone di allerta rappresentano quegli ambiti territoriali ottimali, definiti da caratteristiche omogenee di natura climatologica, orografica ed idrografica.
A seconda delle diverse tipologie di rischio sono state individuate differenti zone di allerta. Le tipologie di rischio sono le seguenti:
- Rischio idrogeologico
- Rischio Idraulico
- Rischio valanghe
In base alla categoria di rischio il Bollettino di Allerta Meteo giornaliero specifica anche la zona interessata.
Il Comune di Macerata fa parte della ZONA DI ALLERTA 4-6.
SCENARI DI EVENTO
Il Centro Funzionale definisce il livello di criticità assegnato ad ognuna delle zone di allerta in cui è suddiviso il territorio regionale ed il corrispondente livello di allerta.
Il livello di criticità rappresenta il grado di propensione al dissesto conseguente a determinati eventi meteorici e sono definiti quattro livelli di criticità: ad ognuno dei livelli di criticità è assegnato un livello di allerta.
I livelli di criticità, con i livelli di allerta associati, sono:

RISCHIO IDRAULICO E IDROGEOLOGICO
LIVELLI DI CRITICITA
La criticità si definisce, in base alla fenomenologia attesa e in base al territorio colpito, in criticità idraulica, criticità idrogeologica e criticità idrogeologica per temporali.
- Criticità idraulica: rischio derivante da piene ed alluvioni che interessano i corsi d’acqua del reticolo maggiore, per i quali è possibile effettuare una previsione dell’evoluzione degli eventi sulla base del monitoraggio strumentale dei livelli idrici;
- Criticità idrogeologica: rischio derivante da fenomeni puntuali quali frane, ruscellamenti in area urbana, piene e alluvioni che interessano i corsi d’acqua minori per i quali non è possibile effettuare una previsione dell’evoluzione degli eventi sulla base del monitoraggio strumentale dei livelli idrici;
- Criticità idrogeologica per temporali: rischio derivante fenomeni meteorologici caratterizzati da elevata incertezza previsionale in termini di localizzazione, tempistica ed intensità. L’allerta viene emessa in funzione della probabilità di accadimento del fenomeno, della presenza di una forzante meteo più o meno riconoscibile e della probabile persistenza dei fenomeni. All’incertezza della previsione si associa inoltre la difficoltà di disporre in tempo utile di dati di monitoraggio strumentali per aggiornare la previsione degli scenari d’evento. Il massimo livello di allerta previsto per i temporali è l’arancione. Non è previsto un codice di allerta rosso specifico per i temporali perché tali fenomeni, in questo caso, sono associati a condizioni meteo perturbate intense e diffuse che già caratterizzano lo scenario di criticità idrogeologica rossa. Anche gli effetti e i danni prodotti sono gli stessi.
RISCHIO VENTO
ALLERTA VENTO
Per il Vento sono previsti tre livelli di allerta:

L’indicatore utilizzato per la valutazione della pericolosità del vento è dato dall’intensità, secondo la scala di Beaufort di seguito riportata:

RISCHIO MAREGGIATE
ALLERTA MAREGGIATE
Per le Mareggiate sono previsti tre livelli di allerta:

RISCHIO NEVE
ALLERTA NEVE
Per il fenomeno Neve sono previsti 4 livelli di allerta.

Ma quali sono i comportamenti da seguire prima, durante e dopo il verificarsi di una emergenza?
COSA FARE IN CASO DI EMERGENZA METEO?








COSA FARE IN CASO DI GRAVE CALAMITA’?


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Il volontario di protezione civile non percepisce alcun compenso, ma la legge lo tutela come lavoratore: in caso di addestramento o impiego, lo Stato rimborsa la giornata lavorativa al datore di lavoro pubblico o privato.
- Il volontario di protezione civile è assicurato dalla propria organizzazione contro i rischi di responsabilità civile verso terzi e gli infortuni.
- Le organizzazioni di volontariato di protezione civile possono richiedere il rimborso delle spese autorizzate sostenute dai propri volontari nel corso delle attività.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- D. Lgs. n.1 del 2 gennaio 2018, Capo V Riconosce il volontariato organizzato come struttura operativa del Servizio Nazionale della Protezione Civile, valorizzandone il ruolo e le capacità.
- D. Lgs. n.117 del 3 luglio 2017 e successive modifiche Definisce il volontariato come attività personale, spontanea e gratuita e ne disciplina le forme associative.
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