Tromba d’Aria – Cosa Fare

Associazione Gruppo CB Tigrotto Villa Potenza


COSA FARE IN CASO DI TROMBA D’ARIA

Le trombe d’aria sono senza dubbio, i vortici nell’atmosfera più impressionanti che un uomo possa osservare.

Si formano solo in condizioni particolari, ma negli ultimi anni, complice il cambiamento climatico in corso, sono diventati fenomeni frequenti anche in Italia, soprattutto nei mesi a ridosso dell’estate, quando la differenza di temperature è maggiore.
Si forma quando una corrente più calda al livello del suolo, che prende il calore dalla terra, e una corrente più fredda, invece, a quota più alta si intersecano, iniziano a interagire tra loro, a vorticare come una trottola. E proprio come una trottola tende a porsi in posizione verticale.

Alle nostre latitudini la tromba d’aria non ha le caratteristiche di un tornado tropicale, quindi non può devastare intere città, come invece succede ai Caraibi, ma può recare danni a cose e persone.

Quando si avvista una tromba d’aria non bisogna fare come i cacciatori di tornado, avvicinarsi per fotografarla. Bisogna allontanarsi e mettersi subito al riparo, possibilmente in un edificio in muratura, e sempre lontano dai vetri, perché gli oggetti che vengono scagliati dalla tromba d’aria possono arrecare notevoli danni.

Cosa è utile sapere

Le forti raffiche di vento associate a una tromba d’aria possono provocare il sollevamento e l caduta di oggetti e strutture, anche di grandi dimensioni, e la rottura di rami, finestre e vetrine. Si possono verificare anche violente mareggiate e un rapido innalzamento del livello del mare.

La maggioranza delle trombe d’aria non supera qualche metro o decina di metri di diametro, spesso si sposta a velocità “contenute” (sull’ordine dei 50 km/h) e si dissolve in pochi minuti, mentre le più distruttive possono percorrere distanze notevoli, durare più di un’ora e raggiungere dimensioni ragguardevoli, fino a 1 km di diametro.

DURANTE UNA TROMBA D'ARIA

Se ci troviamo a casa:

  • Stare lontani da porte e finestre, in genere facilmente frantumate dalla violenza del vento;
  • Non rifugiarsi in mansarda perché anche il tetto viene di solito divelto, per aspirazione verso l’alto, dalla furia del vento;
  • Rintanarsi ai piani più bassi, in cantina o in taverna;
  • Staccare gli interruttori della luce e del gas per evitare corti circuiti e perdite di gas, a seguito dei danni provocati dal vento;
  • Non toccare i rubinetti dell’acqua perché i fulmini della nube temporalesca che genera la tromba, si propagano anche attraverso le condutture metalliche;

Se ci troviamo all’aperto:

  • Non ripararsi in prossimità di alberi, pali alti, strutture metalliche, distese liquide, perché attirano i fulmini;
  • Non ripararsi a ridosso dei muri perimetrali delle case o delle strade perché possono crollare sotto l’enorme spinta del vento;
  • Non rifugiarsi in strutture prefabbricate – come quelle, ad esempio dei   centri commerciali – perché in genere non sopportano la furia del vento di una tromba d’aria;
  • Abbandonare immediatamente auto o roulotte perché possono essere trascinate via dal vento;
  • In mancanza di più idonei rifugi, distendersi supini a terra, possibilmente negli avvallamenti più profondi del terreno, coprendosi la testa con le mani.
CLASSIFICAZIONE DELLE TROMBE D'ARIA

In base alla velocità dei venti le trombe d’aria vengono classificate con una scala da F2 a F5.
Alle nostre latitudini la tromba d’aria non ha le caratteristiche di un tornado tropicale, quindi non può devastare intere città, come invece succede ai Caraibi, ma possono comunque arrecare danni a persone e cose.

TROMBA D'ARIA MARINE

Una tromba d’acqua, lo dice il nome stesso, nasce e si sviluppa più o meno allo stesso modo di una tromba d’aria, ma in mezzo al mare, all’oceano o perfino in un lago.

La tromba marina si genera a forma di imbuto, come nel caso della sua sorella terrestre, e provoca l’aspirazione dell’acqua superficiale verso l’alto che finisce per ruotare fino a una velocità di 100 km/h (spesso trascinando con sé malcapitati pesci o altri animali marini).

Le trombe d’acqua, rispetto a quelle d’aria, hanno un diametro mediamente inferiore e si esauriscono prima, ma contemporaneamente è più facile che se ne sviluppino più di una contemporaneamente.

CRITICITA’ IDROGEOLOGICA PER TEMPORALI

In base alla fenomenologia attesa, la criticità relativa alle Trombe d’Aria è classificata come “Criticità idrogeologica per temporali”.

Il livello di allerta è classificato in base ai quattro colori.

ALLERTA VERDE

 

ALLERTA GIALLA

ALLERTA ARANCIONE

 

ALLERTA ROSSA

 

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Al Nord tempeste, trombe d’aria, allagamenti e nubifragi, alberi caduti a Milano e danni in tutta la Lombardia, invece al Sud un caldo terribile con temperature record, incendi a Palermo e in altre zone della Sicilia, oltre che in altre regioni d’Italia come la Calabria o i roghi in Puglia. Perché il meteo sta dando i numeri? È normale che stia succedendo tutto questo?
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Qualche info…

Lo sviluppo sociale di una popolazione non può prescindere dal Volontariato e dalla figura del Volontario, che ne è parte fondamentale e imprescindibile.

 

Che cos'è la PROTEZIONE CIVILE

La Protezione Civile è il coordinamento delle attività necessarie a fronteggiare eventi straordinari che non possono essere arontati da singole forze ordinarie.

CHE COSA FA LA PROTEZIONE CIVILE

Previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, gestione e superamento dell’emergenza sono le attività di protezione civile individuate dalla Legge n. 225 del 1992

 

QUANDO INTERVIENE LA PROTEZIONE CIVILE

La Protezione Civile non interviene solo in caso di emergenza!
Il suo compito principale è quello di garantire l’integrità della vita, dei beni, dell’ambiente, facendo PREVENZIONE e promovendo attività di sensibilizzazione.

QUANDO GUADAGNA UN VOLONTARIO DI PROTEZIONE CIVILE

I volontari della Protezione Civile non percepiscono alcuno stipendio. Tuttavia, i lavoratori subordinati che prestano soccorso, continuano a percepire il normale stipendio anche se impegnati nell’attività di volontariato.

I DIRITTI DEL VOLONTARIO DI PROTEZIONE CIVILE

Il volontario di protezione civile non percepisce alcun compenso, ma la legge lo tutela come lavoratore: in caso di addestramento o impiego, lo Stato rimborsa la giornata lavorativa al datore di lavoro pubblico o privato.

  • Il volontario di protezione civile è assicurato dalla propria organizzazione contro i rischi di responsabilità civile verso terzi, gli infortuni e le malattie professionali.
  • Le organizzazioni di volontariato di protezione civile possono richiedere il rimborso delle spese autorizzate sostenute dai propri volontari nel corso delle attività.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
  • D. Lgs. n.1 del 2 gennaio 2018, Capo V Riconosce il volontariato organizzato come struttura operativa del Servizio Nazionale della Protezione Civile, valorizzandone il ruolo e le capacità.
  • D. Lgs. n.117 del 3 luglio 2017 e successive modifiche Definisce il volontariato come attività personale, spontanea e gratuita e ne disciplina le forme associative.

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